La storia della nostra azienda, Michele e Luca Littamè, inizia non molto tempo fa. Figli dell’ultima generazione di una famiglia di allevatori di bovini, abbiamo deciso, in seguito alla crisi dovuta allo scandalo della “mucca pazza”, di trovare un’alternativa all’allevamento bovino. E’ così che abbiamo iniziato ad allevare “oche”, recuperando i metodi tradizionali tramandatici da papà Ugolino e mamma Bruna, che, vivendo in una grande corte di campagna, avevano sempre allevato qualche animale da cortile per il consumo della famiglia.
La scelta è stata fin da subito quella di realizzare un prodotto di grande qualità e per questo abbiamo aderito immediatamente al progetto della Camera di Commercio di Padova “Saperi e Sapori” dove – grazie anche all’aiuto della associazioni di categoria coinvolte e ai formatori – abbiamo acquisito i “saperi” dell’allevamento “latte e miele” e delle nuove tecniche di cottura, che uniscono la tradizione con l’innovazione.
Questo ci ha permesso di realizzare una linea di prodotti cotti in bassa temperatura e pronti all’uso che risponde alle nuove esigenze delle famiglie.
Le nostre oche sono allevate a latte e miele: nella nostra azienda agricola, “Il Dosso”, a Sant’Urbano nella Bassa Padovana, negli ultimi trenta giorni di allevamento, aggiungiamo una percentuale di latte e miele alle farine che noi stessi produciamo per l’alimentazione delle nostre oche e degli altri animali di “bassa corte”. Un segreto, questo, di un procedimento brevettato dalla Camera di Commercio di Padova. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Anzi, nel piatto. La carne di queste oche è più delicata e, allo stesso tempo, saporita.
Le oche
Razza italiana originaria dell’Emilia-Romagna, l’attuale Standard Italiano Razze Avicole propone come nuova denominazione il termine di “Oca Italiana”.
L’ oca di Romagna, o romagnola, è meglio conosciuta in tutto il mondo col nome di oca di Roma datole dagli avicoltori spagnoli di Barcellona, quando la nostra razza venne presentata in quella città ad una esposizione mondiale nel maggio del 1924. In quell’occasione i visitatori si domandarono se la romagnola appartenesse alla razza che salvò il Campidoglio dalle truppe galliche di Brenno nel lontano 382 a.C., questione questa che probabilmente non sarà mai chiarita perché Lucrezio scrisse che quelle oche erano bianche, mentre Virgilio le definì argentate… e, inoltre, con lo scorrere dei secoli il piumaggio potrebbe aver subito variazioni. Certo è che le oche romagnole possiedono una voce assai acuta e stridula, diversamente dal tono borbottante delle Tolosa, per esempio.
Comunque sia, le nostre candide oche romagnole sono sicuramente tra le razze più antiche al mondo e, tra le altre cose, tra le più feconde e ovaiole tra le oche (110/115 uova l’anno, dal peso minimo di 150 grammi). Inoltre, il suo piumino è tra i più apprezzati e la sua carne è ottima!
In Italia vi sono altre due razze oltre alla romagnola: la pezzata veneta, che non possiede, però, ancora uno standard preciso, e la grigia padovana, di media taglia, molto apprezzata anch’essa. Ma è la romagnola che detiene il primato tra le tre, soprattutto nel mondo, per la sua numerosa deposizione di uova!
Caratteristiche morfologiche
Taglia: piccola.
Peso medio:
– maschio a. 5-6 kg
– femmina a. 4-5 kg
Mantello bianco. Becco largo, forte, attaccato alto, arancione con unghia carne.
Zampe mediamente lunghe, color arancio intenso. Occhi azzurri con caruncola oculare rossa.
Non possiede alcun sacco ventrale.
L’oca romagnola di pura razza ha la particolarità, alla pari dell’oca di Embden, di essere autosessabile alla nascita: i paperi nascono con macchie brune sulla testa e sul dorso e queste macchie sono decisamente più scure nelle femmine.